ferma e immobile,
all’aria tesa.
Son io stessa
straccio.
Allungata all’asciugo,
mi tendo.
Attendo il vento,
che agiti il senso di questo stare
immobile e fermo.
Aria improvvisa smuove i pensieri,
quindi:
due mollette in cima
e due sulle dita dei piedi.
Penzola,
nel meriggio silenzioso,
l’idea di me.
Osservata dal binocolo del cielo,
coordinate sconosciute.
Ignorando la matematica vivo:
scomposta e senza regole.
Secco al sole di pomeriggi senza apparenti pensieri.
SUSAN MOORE
Nessun commento:
Posta un commento