Di borse e di scarpe
Non amo le borse. Che peso
le cose, la storia. Capestri
di possesso. Privata proprietà.
Ho invece per andare mille
scarpe. A ogni miglio ne cambio
la fattezza. Mi fermo e arruffo l’erba
ancora acerba. Un fiore invita un’ape
al suo pistillo. Ancora mi son persa
nel fantasticare. E i piedi,
oddio che male!
LUCIA TRAPAZZO
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