O sera…
O sera, che lenta, grave e solenne
Il nero tuo vel
Stendi sulla natura,
come un attor che il sipario cali
sull’ opra sua, perché
l’ uom appena venir ti sente
ha un brivido di paura?
O sera, perché hai quel colore negro
Che tanto alla morte mi fa pensare
La fredda morte che l’ignaro ghermisce
Senza duol , né altro pensiero
Se non trascinar ei
Pel sentiero che s’è meritato…
O sera, l’innocente dorme.
Chiusi gli occhi vaga lontano
Verso sereni mondi.
PASQUALE AGNESE
Nessun commento:
Posta un commento