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lunedì 1 maggio 2017

"OGGI È IL MIO ULTIMO GIORNO DI LAVORO.." di Nadia Levato

Oggi è il mio ultimo giorno di lavoro.
Quando entro in ufficio il gelo è lì.
Trasuda nel silenzio.
La pancia preme, timida, sul vestito di lino.
Fra poco non sarà più possibile tenerla nascosta.
Passo accanto a Flavia e trattengo il respiro.
Non mi guarda.
Le sue dita accelerano il ritmo sulla tastiera del computer.
Arranco stanca.
I faldoni mi arrivano fin sotto il mento.
Li poggio sulla scrivania.
‹‹Posso lasciarteli qui?››
Mi risponde con un gesto indolente della mano, come se stesse scacciando una mosca o allontanando un pensiero.
Non vuole parlare.
Lui è a pochi metri da noi.
Potrebbe sentire.
Infastidirsi.
Arrabbiarsi.
La guardo tormentarsi una ciocca di capelli.
È nervosa.
La mia presenza qui è scomoda anche per lei.
Glielo vorrei dire.
Oggi è il mio ultimo giorno.
E non è colpa tua.
Forse.
Non del tutto.
Almeno.
E comunque non ha più importanza.
Adesso.
Lascio la stanza e percorro i gradini di marmo che dal primo piano portano nel punto più alto dello stabile.
La terrazza.
Il sole respira sui bordi della ringhiera arrugginita.
Mi sporgo in avanti.
Sono una bambola di pezza.
La mia anima è rattoppata in troppi punti.
Lo strappo più ampio è all’altezza del cuore.
Fra poco si squarcerà in due anche il cranio.
Chissà se oggi farò rumore.
Me lo domando mentre scomposta mi agito nel vuoto.
La morte mi attende lì, sul cemento.
Oggi è il mio ultimo giorno.

NADIA LEVATO
 


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