Amarcord: le lacrime dei nani
Il divano di velluto blu di Prussia aspettava noi due. Avevamo pranzato e io come al solito avevo bevuto il tuo caffè, il fondo del tuo caffè allungato con l'acqua. Si avvicinava il nostro momento. La nonna diceva che era ora di dormire e io come ogni giorno avrei venduto cara la pelle. "Nonno raccontami una storia , quella con la principessa e il principe". "E i nani diceva lui"...
C'era una volta sempre diversa e sempre inventata, mentre concentrato ti facevi pettinare da me piccina. Tu seduto sul divano e io sull'alto schienale, dietro le tue spalle. Una volta dopo pranzo, prima di riaprire il negozio dipingevi un po, ma poi sono arrivata io e sono aŕrivate le nostre favole.
...."E mentre la principessa raccoglie i fiori nel bosco, arriva la strega e uccide la principessa."
"E poi?" " e poi il principe uccide la strega."
"E il principe che fa?" " Viene ucciso dall'orco"
"E l'orco che fa? "
"Viene ucciso dal re?"
" E poi il re? Il re se lo mangia il drago? E poi? "
"E poi i nani bruciano il drago."
"E i nani nonnino, che fanno i nani soli?"
"I nani, luanetta, piangono per la morte della principessa e piangono, piangono talmente tanto che muoiono affogati. Adesso vai a letto con nonna."
Ogni giorno una Storia diversa ma lo stesso finale: lo sterminio di ogni personaggio. Un bacio. Una sistemata ai capelli. Un sorriso.
Quello non mi è mancato mai come il tuo aiuto.
Siamo stati una favola insieme e mi manchi tanto che a volte penso che anneghero'come un nanetto per il dolore.
LUANA NATALIZI
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