Logo blog

Logo blog

mercoledì 10 gennaio 2018

"NINFEE D'ARGENTO" di Pasquina Filomena



NINFEE D'ARGENTO

Ho difeso il mare da occhi cattivi.
Ho rinunciato al giorno
per vivere di stelle.
Ho accarezzato la terra
per ascoltare il silenzio.
E poi ...
Si ... e poi,
ho respirato ninfee d'argento,
per regalarle al vento d'inverno.

PASQUINA FILOMENA

sabato 6 gennaio 2018

"NELL'ESSERE MALDESTRA...." di Antonella Di Pietro



Nell'essere maldestra
in una bizzarria
che solleva anche
il più cupo umore,
è la mia tenacia
a mantener tale
questa devastante abilità
Anto

"VIVI NELL'ARIA..." di Luisa Simone



Vivi ..
nell'aria
Che ...
Ogni giorno
Respiro..avida

Vivi In quell'acqua....
Che la mia sete placa..

in quel pane..

Che la mia fame ...
sazia

Vivi
nel cielo..
Che guardo..
Tremula

Quando..
avverto allontanarsi la speranza..

Vivi.. Quando riesci a spegnere..
Il fuoco che mi divampa..

Vivi..
Perché la vita
senza te..

Non avrebbe più...
La sua importanza.

(Luisa Simone@)

"OGNI GIORNO È UN ANNO NUOVO" di Giusy Finestrone



OGNI GIORNO È UN ANNO NUOVO

Non credo che un nuovo anno sia un inizio o una fine
E' solo il giorno dopo oggi e prima di domani
E' il proseguo della vita, degli avvenimenti
Senza interruzione alcuna se non della routine quotidiana

Una anno nuovo non sarà migliore del vecchio
Se non ti adoperi giorno dopo giorno
Non porterà gioia e felicità come doni piovuti dal cielo
Se non sarai tu a creartele mettendoci l'ingegno

La vita è un susseguirsi di eventi concatenati tra di loro
Non sarà una lancetta a cambiare gli avvenimenti
Non siamo delle moderne cenerentole
Allo scoccare della mezzanotte non si cambia vita

L'arrivo di un nuovo anno è solo un cambio di calendario
Ma del resto giornalmente si scrive una data diversa
I buoni propositi e le aspettative non farli il 31 Dicembre
In fondo ogni domani potrebbe essere il tuo anno migliore !!!

Si riserva ogni uso e utilizzo @copyright di Giusy Finestrone

"ATTESA" di Marina Marini Danzi



ATTESA

Sospesa e' l'attesa
lungo l'incerta linea del sorriso
Deposta piano piano
col capo inclinato
nella morbida conchiglia della mano
E' una visione vaga
scorre con l'ombra
segue la piega dal braccio al collo
fino a perdersi nella rima corallo delle labbra
E' un sospiro sospeso
il vento dell'attesa
un sogno appeso
sull'altalena della luna
vibra lieve come corde d'arpa
Respiro il suo caldo salmastro
S'inclina nel fiume
la dura attesa
coi rami tristi dei salici
Sento il gelo dell'acqua fra i capelli
Calda e fredda e' l'attesa
La sua luce taglia i bui crinali
e di rosa tinge
l' orizzonte
per perdersi nella lunga notte
ancora una volta
fino a una nuova alba

#MarinaMariniDanzi

"ABBRACCIO ALLA VITA" di Vincenzo Patierno

Cara vecchina
infinite lune sono giunte
da quand'ero giovincello quieto e buono.
Un gioir il tuo arrivar d'allor
con doni, leccornie
e pur tanto carboncino.
Nel piccolo lettino mi addormentavo
nascondendomi sotto il lenzuolino.
Giochi e dolcini fuor li tiravi
da quel vecchio sacco rappezzato;
volando misteriosa sulla scopa saggina...
Cara vecchina non ho mai saputo tu chi sia,
ma a te scrivo:
Or vecchiarello rimembro
che quei doni, tanto amati, anima e cuor avevano,
oggi saran pur più belli
ma son ignudi e privi di vita...

VINCENZO PATIERNO

"IPOTIZZA CHE IO RITORNI. IERI, MI MANCHEREBBE ANCORA....di Roberta Manzin





Ipotizza che io ritorni.
Ieri, mi mancherebbe ancora...

Lei stava a guardare la profondità dell’orizzonte. Mentre uno stormo di gabbiani spaventati, gracchiavano come impazziti. Il silenzio interrotto. Il cielo immobile, frantumato. Lo sguardo sospeso, disturbato.
Un nuovo pensiero, come un girar pagina, scompigliava l’apparente quiete.

‘Perché soltanto adesso?’

Migravano intanto gli uccelli. Alienanti rumori, venivano fagocitati dall’azzurro pastello dell’infinito. Lei sospirò. Ma non acquietò la domanda.
L’apparente sospensione come una morte, rovistava tra i pezzi dei ricordi. Inesatti, come il tempo.
Era tardi. Tra poco Lui sarebbe arrivato a casa. E avrebbe portato tempesta. Quella che Lei non era più in grado di rasserenare.
Stanca nelle membra assenti, volgeva ancora gli occhi ad un cielo misterioso e all’assenza di risposte. Avrebbero parlato, ancora una volta. All’imbrunire inquieto della loro vita.

‘Se tu...se noi...se io...’

Sebbene sapessero il finale, si comportavano come ignari attori a cui era stato celato il copione.
Se tu mi avessi atteso.
Se noi avessimo fatto solo all’amore.
Se io mi fossi fidata.
Ciarliero il sentire, a capo tavola del nulla che avanzava abbondanza. E noi, ubriachi di un passato, non reggevamo più la sbornia, crollando tra gli appunti del presente. Lei si alzò. E lo salutò, prima che fosse troppo tardi.

‘Mi hai deluso. Tanto quanto mi hai illuso...’

Se un cuore piange a dirotto, è perché si disorienta. Abbarbicato all’immagine di un possesso che non gli compete. Nessuno è acquistabile. Nessuno è un persempre.
Siamo attimi. Siamo destinati a perire. Come l’onda del mare. Che non ci appartiene. Dovrei deludermi se essa non infrange solo per me? Dovrei illudermi di un mare che si gongola semplicemente perché lo sto mirando? La consapevolezza che lui esista mentre lo guardo è grande. Ma lo è di più la libertà e lasciarlo andare alla sua creazione.
Esattamente come ho lasciato te. Amandoti tanto.

‘E l’amore, quello vero, quel’ è?’

Le impronte sul selciato bagnato dalla frescura notturna, indicavano la via. La casa di Lei conteneva tutti i pezzi del mondo. Nessun intero. Solo pezzi. Tanti. Che Lei non bramava di sistemare. Perché i pezzi incastrati avrebbero rappresentato un capitolo chiuso. E Lei amava scoprire. Inventare. Incontrare. Ma soprattutto, immaginare.
Parole.
Parole in compagnia delle cose.
Parole, cose e ancora, la loro musicalità. La musica aveva ritmi. E l’anima echeggiava.
Disordini pieni. E amore. Vero...La differenza stava nel sentire. Il tempo era la chiave. Lei conosceva verità e amore. Tra le trame della vita semplice. Negli attimi in cui c’era stata. Senza il dubbio di una pausa. Viva. Nelle sue imperfezioni.

Ph RobertaManzin