Frangono
sulle rive di un viso bagnato
frantumate lacrime.
Il sangue incolore
del cadavere dell'amore
ha smesso di colare.
È' scaduto il tempo di sognare.
Ogni giorno Lei ticchettava sul telefono. Come a chiedere che qualcuno telefonasse. Avvolta in un plaid rosso corvino, sbobinava la sua anonima vita. Di tanto in tanto si inceppava nella bellezza. Di un sorriso. Di uno sguardo. Di una carezza. Più spesso le immagini passavano senza sostare. Le stagioni dell'anima intanto scorrevano come i momenti mai restituiti del suo ardire. Qualcuno la chiamava di lontano. Ma non vedeva nessuno. Non sentiva nessuno. Non era più...nessuno.
(La malinconica tela della vita spesso cattura anche vittime vitali. Fa parte dell'inganno. Fa parte della vita. Si tratta solo di aspettare. Che l'onda passi. Lavando le emozioni rimaste prive di ossigeno... E rinnovare il sognare)
Roberta Manzin
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