Nel vivido fuoco
lo sguardo riflette,
nel tremulo bagliore,
fiammelle di vita e di ricordi
Anto
Questo blog raccoglie le poesie delle utenti del gruppo facebook "Letteratura al Femminile".
domenica 6 novembre 2016
giovedì 3 novembre 2016
"LACRIMA" di Marina Marini Danzi
LACRIMA
Scivola lenta
brilla nella rotondità' perfetta
d'acqua trattenuta
d'emozione contenuta
Scorre piano
sulla tenera guancia di pelle di pesca
Nobile,algida
come preziosa e rara perla
rotola amara
giu' nella crepa aperta
nel ghigno
nella derisione dell'orgoglio
Si fa fuoco nella gola
come tizzone ardente
Sembra estinguersi
in un sordo grido di cenere
ma non si ferma
Incide
come leggera lama di rasoio
il delicato seno di seta,
neanche una goccia
Brucia
come grano di sale
sulla viva pelle del cuore
Un giorno sara' una cicatrice
una medaglia.
Una lapide senza alcun fiore
Marina Marini Danzi
"INSONNIA" di Marisa Giaroli
INSONNIA
La notte assorbe il silenzio
la mente pesca ricordi,
che si confondono con i sogni.
Ma che importa?
C’è una verità nel sogno!
È stato un lungo percorso
a volte incongruo, ironico,
gioioso nelle sue seduzioni.
E che dire delle occasioni perdute?
Dei rimpianti?
Vorrei andarmene
con la leggerezza di una piuma
là, dove ho sempre creduto.
MARISA GIAROLI
"A LUI AVEVA DEDICATO DIECI ANNI DELLA SUA VITA..." di Rosanne Donatiello
A Lui aveva dedicato
dieci anni della sua vita.
Dieci anni della sua giovinezza.
Dio quanto lo amava..
Ma in ogni cosa che faceva
in ogni suo gesto, in ogni carezza,
Lei avvertiva un senso di rifiuto,
di fastidio da parte di Lui.
Qualsiasi cosa facesse
non arrivava a toccargli il cuore, l'anima.
Passarono i mesi, gli anni
ma nulla cambiò, o quasi nulla.
In Lei oramai qualcosa si era spento
non l'amore per Lui, no quello no. Iniziò a sentirsi insicura, stupida
brutta, inizio a credere che fosse sbagliata, che non era abbastanza
per lui. Gli anni la cambiarono
nemmeno Lei riusciva più a capire
chi o cosa fosse diventata.
Dei suoi capelli curati e pieni di vita
di colore, non ne restavano
che un gomitolo di paglia.
La sua pelle dorata si trasformò in un pallido solco di terra bruciata.
I suoi occhi spenti cercavano angoli senza luce in cui poter piangere
le sue ultime lacrime.
Perché restare ancora in quella casa,
perché continuare ad elemosinare amore a chi non era capace di darne.
Lei non sapeva cosa significasse
perdersi in un abbraccio, un bacio, una carezza. In quella casa regnava
il gelo, non c'era posto per l'amore, per i sentimenti.
Non c'era posto per Lei..
In tutti quegli anni non era riuscita
a farsi amare.
Devastata, delusa da se stessa
decise di andare. Lui non l'ha mai voluta accanto a se e Lei non poteva sopportare di essere un peso.
In quei dieci anni perse il rispetto
di se stessa, non riusciva a perdonarsi di aver fallito, di essere rimasta accanto ad un uomo che non l'ha mai amata.. accanto ad un uomo che Le era rimasto accanto solo per l'arrivo di un angelo che non aspettavano. Ma gli angeli vanno amati da chi si ama.. agli angeli va insegnato che l'amore
è fonte di vita..
Decise di andare per curare la sua piccola stella, avrebbe creato un arcobaleno di luce e colori intorno
a lei, quella luce che avrebbe
ritrovato allontanandosi da lui.
Nei primi giorni di un Maggio fiorito
due splendidi fiori
si preparavano a sbocciare.
E fu Primavera per sempre.
©Rosanne Donatiello~
martedì 1 novembre 2016
"LA MIA INDIPENDENZA É LA MIA FORZA...." di Nunzia Musicco
La mia indipendenza,
è la mia forza...
la mia solitudine,
è la mia debolezza..
Purtroppo o x fortuna....
La vita è fatta così....
chiamala questione di fisica o equazione matematica....
Ma chi sceglie di essere se stesso, indipendente è forte, sceglie di essere solo...
e la solitudine il più delle volte fa paura....
e ci nascondiamo dietro un
" Tanto da solo sto bene "...
Ma chi vorrebbe vivere solo!?
ecco la debolezza...
Nemmeno Amleto riuscì a sciogliere il dilemma!!!
"Preferisco affrontare anche i falsi amici ma la solitudine, dopo averla conosciuta, fa veramente paura." Diciamo, allora, che non sarà più tanto facile dare fiducia, non impossibile, ma non facile.
Spero di riconoscere i veri dai falsi amici ma, in tutt'e due i casi, cercherò di essere me stessa e divertirmi se è possibile...
@NunziaM.
è la mia forza...
la mia solitudine,
è la mia debolezza..
Purtroppo o x fortuna....
La vita è fatta così....
chiamala questione di fisica o equazione matematica....
Ma chi sceglie di essere se stesso, indipendente è forte, sceglie di essere solo...
e la solitudine il più delle volte fa paura....
e ci nascondiamo dietro un
" Tanto da solo sto bene "...
Ma chi vorrebbe vivere solo!?
ecco la debolezza...
Nemmeno Amleto riuscì a sciogliere il dilemma!!!
"Preferisco affrontare anche i falsi amici ma la solitudine, dopo averla conosciuta, fa veramente paura." Diciamo, allora, che non sarà più tanto facile dare fiducia, non impossibile, ma non facile.
Spero di riconoscere i veri dai falsi amici ma, in tutt'e due i casi, cercherò di essere me stessa e divertirmi se è possibile...
@NunziaM.
"COM'É FACILE PERDERSI NEL RICORDO DI UN ODORE...." di Cinzia Fiore Ricci
Com'è facile perdersi
nel ricordo di un odore,
in un gesto che sa di attenzione
in due occhi velati
che sembrano guardarti.
È ben altro il battito del cuore
è esserci sempre,
ma non per dover
ma per il bisogno
che hai dell'altro,
perché la sua mancanza
equivale a non respirare.
@Cinzia Fiore Ricci
nel ricordo di un odore,
in un gesto che sa di attenzione
in due occhi velati
che sembrano guardarti.
È ben altro il battito del cuore
è esserci sempre,
ma non per dover
ma per il bisogno
che hai dell'altro,
perché la sua mancanza
equivale a non respirare.
@Cinzia Fiore Ricci
"NOVEMBRE" di Giovanni Pascoli
NOVEMBRE
"Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti."
"Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti."
GIOVANNI PASCOLI
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