Logo blog

Logo blog

lunedì 5 ottobre 2015

"DIRIMPETTO A UNA NUVOLA CROCCANTE COME IL RICORDO.." di Roberta Manzin



Dirimpetto a una nuvola croccante come il ricordo, immagino. Nei sapori, conservo ancora il prezzo di un amore. Rimesso a scelte in prospettiva più semplici. 
Rimosso da scenari illusori. 

Io e te. Un tempo veraci nello spunto di un sentimento. Solo creativo. Forse onirico?
L'amore immaginato sorprende gli artisti. Rendendolo irripetibile. 

L'opera unica preserva canoni inversi.

Roberta Manzin

giovedì 1 ottobre 2015

"LE DONNE SANNO ATTENDERE" di Joumana Haddad



“Le donne sanno attendere” – Joumana Haddad

La donna che aspetta, intuisce
che quello che c’è
non è quello che avrebbe potuto
essere,
ma nemmeno quello che sarà.

La donna che aspetta
vede il segreto oltre il buio
il viaggio oltre il passo
il bacio oltre le labbra.
Vede se stessa
oltre la loro immagine
di lei.

La donna che aspetta
tocca quello che non possono vedere
canta quello che non possono sentire
e ogni giorno incide un sorriso nuovo
nella carne dell’alba.

La donna che aspetta
ha il cuore nel palmo della mano
offerto come una fontana di sangue.
Goccia dopo goccia,
battito dopo battito,
sfida il tic tac del tempo e
avanza.

La donna che aspetta
non si guarda dietro
non si guarda davanti.
Si guarda dentro
e cresce.

La donna che aspetta
invoca il vento, le stelle, i mari,
e culla nei suoi occhi
i sogni che fanno girare la terra.

La donna che aspetta
sa che non è la barca,
quel che lei aspetta;
ma che è la barca
che sta aspettando lei.

JOUMANA HADDAD

"LE DONNE SANNO ATTENDERE...VERO, VERISSIMO" di Olympia Fox

Le donne sanno attendere... vero, verissimo.
Sappiamo attendere per mesi, molti mesi. Tenendo fede a una parola che vale solo per noi.
Guardando la nostra interiorità e imparando a conoscere noi stesse ancora meglio, in ogni sfaccettatura, in ogni più tenue colore.
Imparando il nostro valore, il senso della pazienza, il prezioso significato di quel cuore offerto su un palmo di mano giorno dopo giorno.
Sappiamo attendere una risposta, un gesto, un qualunque cenno nella nostra direzione.
Fino a che ci troviamo svuotate di quel che eravamo e piene di qualcos'altro: della consapevolezza di noi. Dell'aver imparato in quei mesi d'attesa che quel cuore pieno di premure e attenzioni lo stavamo offrendo a chi non lo vuole, sia un amante, un famigliare, un amico, un figlio o un genitore, chiunque egli o essa sia. Capiamo che innanzitutto dobbiamo amare noi stesse prima di chiunque altro.
Per cui le donne che sanno aspettare, sanno anche capire quando è il momento di non aspettare più. Ma di ripartire da quella conoscenza nuova, dal nuovo amore per sè e da nuovi progetti e intenti.
Perchè non si può aspettare per sempre, nemmeno se stesse.
Per cui riconosciamo il nostro cambiamento, accettiamoci per come siamo diventate, perdoniamoci e ripartiamo da qui.
Perchè le donne che sanno aspettare, sanno anche agire!
Olympia Fox ©

"IL MIO GRIDO" di Luisa Simone



Il mio grido

il mio grido..

Fara" cessare..
Il vento...



oscurera'
Il cielo..

Si aprira"
Il mare..

Gridero"""

Fino al giorno..
Che non vedro"...
Piu"
Luce
Del mio andare.

Uomini
.tremate..

Voi che avete..
Ucciso.....
L'uomo che ci
Poteva..
Salvare.


Voi assassini..
Perderete
I vostri. .
Figli..

Tremera"..
La terra

Voi ...
Che...
avete..
Voluto..
Con il suo
sangue

Il frutto
Di questa..
Guerra.

Il mio grido..

Salira"..
Al cielo. .
E per voi..
Non ci sara'..
Piu'..
Tempo
Per farvi. .
Perdonare..
Per questo..
Orribile..
..................
Misfatto
Allora
ascoltero"..
Attenta
........
Il vostro...
Disgraziato ..
Pianto
...........

(Luisa Simone)

"ACCENDE IL MIO SUONO" di Geka Siguiente



Accende il mio suono,
pentagramma che scorre sui binari di questo treno.
Crome che fluiscono nelle arterie,
nutrono i miei organi spontaneamente.
Metà luce, metà ombra, metà treno, metà cuore, metà mare, metà muscolo.
Ossimoro dolce e sospeso,
lugubre e vitale.
Riuscire a sentirsi presenti
attraverso il dolore e la bellezza provocata da queste note.

G.

"IL PENSIERO DINAMICO, SPRECATO" di Geka Siguiente



"Il pensiero dinamico, sprecato
per un attraversamento stradale.
Ci illudiamo di raggiungere l'oasi della beatitudine, e ci incamminiamo.
Avanziamo ed andiamo oltre,
attraversiamo ed oltrepassiamo il prossimo semaforo ad intermittenza,
così come le nostre missioni d'appartenenza.

Cosa trascorre velocemente su una retta, continuando il proprio tragitto, inconsapevole dell'usura del tempo e della dannata contaminazione umana?

Ciò che sta dietro di me.
Ciò che sta dietro di te.
La storia.
Davvero non esiste cosa più dinamica."

Geka Siguiente

"UNA MATTINA MI SONO SVEGLIATO ...." di Altea Alaryssa Gardini

Una mattina mi sono svegliato con uno strano intorpidimento. Non potevo smettere di pensare al mio sogno, ricordavo di aver fatto il bagno in una polla di acqua chiarissima e fresca come l'aria di montagna, ricordavo il profumo dei fiori e le raccomandazioni di una voce lontana, calda come una coperta in una giornata invernale, strano non riuscire a focalizzare il volto da cui proveniva la voce. 
Mi alzai e credo di essermi vestito senza neanche pensare a cosa mettevo, ormai tutto è diventato così meccanico, così fuori dalla percezione del mio essere. sul tavolo della cucina vi era un tovagliolo ricamato cn dei fiori, non era mio ma non ricordavo neanche chi potrebbe averlo lasciato li, io vivo solo e non ho mai ospiti, ma decisi di prenderlo in mano....profumava di mele e di cannella. lanciai il fazzoletto in un angolo, non era mio, non volevo averci nulla a che fare, ma poi perchè? cosa poteva avermi fatto di male quel povero tovagliolo ignaro della mia ira? 
Non riesco a ricordare da quando questa rabbia mi tiene sveglio, tutte le volte che ci penso trovo qualcos'altro da fare per non dover trovare una risposta, forse in realtà non mi interessa. La rabbia mi guida e mi tiene reattivo, cosa che in questa guerra mi aiuta, ma non comprendo questa voce fuori campo che sento tutte le mattine, perchè la sento solo io? lei mi chiama e io la ripudio, mi scalda ma io voglio rimanere al freddo, piange ed io la lascio piangere. Non voglio sapere nulla di questa voce in fondo all'orizzonte dei miei occhi, io voglio uccidere. uccidere chiunque mi si pari davanti ed invece lei se ne sta li, senza farsi scorgere, offuscandomi la vista e non mi da pace, VATTENE, oppure lascia che ti uccida.

ALTEA ALARYSSA GARDINI