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Visualizzazione post con etichetta La posta delle Donne. Mostra tutti i post
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lunedì 15 giugno 2015

SONO SOLO UNA BAMBINA - Emiliana Erriquez

STRALCIO
C’è un gran movimento, siamo tantissime persone. La gente va in tutte le direzioni, parla, ride, scherza, sembrano tutti contenti. Raggiungiamo finalmente il cortile e restiamo qualche minuto in attesa dell’inizio della festa. Dimentico la mamma, presa come sono dall’eccitazione del momento. Chiacchiero allegramente con Svetlana, mi racconta delle sue vacanze e di come abbia finalmente imparato ad andare in bicicletta. È sempre stata insicura, non ha mai voluto sfidare le due ruote e io l’ho sempre presa in giro per questo. 
A un certo punto due camion piombano nel piazzale della scuola, ne scendono decine di uomini incappucciati con la mimetica e donne in nero, si fanno spazio tra la folla, hanno armi in mano. Mi prende un tuffo al cuore. Diverse voci gridano come impazzite, ci ordinano di entrare subito nella scuola. Non capisco cosa stia succedendo, cerco la mamma con lo sguardo e non la trovo. I miei occhi spaziano in tutte le direzioni ma sembra scomparsa. Spaventata, continuo a desiderarla con gli occhi, mentre una folla di bambini e adulti in preda al panico mi spinge verso l’interno della scuola. Ho paura, il cuore mi batte forte e non so cosa fare. Respiro a fatica, guardo con terrore i visi spaventati dei miei compagni e delle loro mamme. Voglio fuggire lontano, ma non posso. Voglio la mamma ma sembra dissolta nel vento. Voglio urlare ma la voce mi muore in gola, allora gli occhi mi si riempiono di lacrime. All’improvviso mi sento sola. Sono sola, senza la mamma."
SONO SOLO UNA BAMBINA - Emiliana Erriquez

lunedì 18 maggio 2015

Uomini che fuggono. La posta delle Donne.



Ciao Emma,

sono stata per tanti anni una ragazza poetica, ho perso la verginità tardissimo e credevo nell'amore fiabesco, tanto da provare questo sentimento in maniera smisurata fin dalla più tenera età.

Il problema è che il mio primo amore fu assolutamente non corrisposto al punto da instaurarsi dentro le mie cellule, quasi diventando una parte di me.

Poi, un giorno, a seguito anche di consigli esterni, mi sono "piegata".

L'ho fatto violentemente.

Forse stanca delle continue domande delle amiche, forse stufa di non concludere mai niente, mi sono concessa sessualmente.

Il sesso e la mia prima volta non ha regalato l'emozione che speravo e -da allora- ho sempre cercato uomini che potessero colmare quel vuoto.

Qualcuno che si è preso una cotta per me c'è stato, anzi, se devo essere sincera più di uno.

Ma il mio eterno problema è sempre stato amare chi non mi ricambia, provare attrazione per chi fugge.

E' strano perché mi ritengo una persona autonoma, indipendente, aperta mentalmente e libertaria.

Ho sempre usato la formula "Vivi e lascia vivere" quindi non ho mai avuto intenzione di incatenare un uomo.

Non gli chiedo mai di "metterci insieme", non gli impongo legami, eppure scappano.

Non sono una persona possessiva, non rompo le scatole (non me ne danno neanche il tempo a dire il vero).

Desidero avere i miei spazi e non faccio mai richieste eccessive eppure vengo avvertita -presumo- come una donna che vorrebbe queste cose, altrimenti non mi spiego la fuga.

A volte ho conosciuto "maschi" che semplicemente erano stupidotti e/o mediocri, ma a volte -invece- ho conosciuto uomini validi, sensibili, dotati di intelligenza e cuore.

Questi ultimi -non ci crederai mai- sono scappati prima degli altri.

E non riesco a spiegarmelo, Emma.

So che mi dirai che devo amarmi, ma purtroppo io non so cosa dovrei fare per amarmi di più.

O forse non so cosa significa amarsi.

Forse non l'ho ancora capito.

Quante cose non ho compreso, quante!

Eppure non sono più una ragazzina.

Licia


Cara Licia,

ho dovuto sintetizzare la tua bellissima lettera. Un lettera con un continuo susseguirsi di domande e risposte, entrambe giuste, ben formulate, esito di ottime analisi introspettive.

Forse è il caso di pensare meno. 

Davvero, forse dovresti cogliere la vita con un filo di leggerezza, senza esigere troppe risposte. 

Non sei sbagliata, né destinata a soffrire, sei solo una persona molto sensibile e analitica. 

È vero: ti inviterò ad amarti di più, non a stimarti, cosa che meriti, ma proprio a provare tenerezza ed empatia per questa giovane donna che mette in fuga gli uomini, pur cercando di essere perfetta. Perdonala.

Ti inviterò a occuparti di te, a farti felice. L’uomo giusto verrà, solo se tu sarai la prima a non fuggire da te stessa. Dalla tua meravigliosa imperfezione.

Un abbraccio, con tutto il cuore

Emma Fenu

martedì 28 aprile 2015

Il dolore di una perdita. La Posta delle Donne.



Cara Emma, 
come affrontare la perdita di una persona amata? Come colmare il vuoto che ha lasciato? Come andare avanti in un mondo che sembra non aver ragione di esistere?
Una Figlia

Cara Figlia,
non c’è un prontuario per superare il dolore
Il dolore ci deve attraversare, facendosi strada come una lama e lacerando la nostra anima. 
Il dolore va accettato, come la gioia, perché è parte della vita.
Tuttavia, bisogna andare avanti, ciascuno a suo modo, con i propri tempi, scoprendo un lato di noi che ci era rimasto sconosciuto finché non siamo stati davvero messi alla prova e abbiamo capito quanto possiamo essere fragili e, al contempo, forti.
Quello che è certo è il potere da tributare al Tempo, che non cancella i ricordi, ma li sublima, che non annulla la sofferenza, ma la trasforma e, tramite essa, rende anche noi persone diverse, forse migliori, quali eredi viventi di chi ci ha tanto amato.
Un abbraccio
Emma Fenu

lunedì 20 aprile 2015

Poesie di Marilena Viola

Non scrivo più poesie.
Non so più farlo.
È passato quel tempo quando,
ispirata,vedevo.....''le case camminare,
gli alberi parlare e quel pezzetto rosa
lassù,un po' della mia anima
quando sogna cose pulite!"
Altre parole,altri pensieri
nelle mie membra di adulta,
nel mio cuore affaticato
lungo le vie della vita!
Ma........che ''Poesia'',che incanto
in quell'abbraccio a mia madre morente!
Che 'Poesia',che incanto
quando ho stretto la mia bimba tra le braccia!
Che ''Poesia'',che incanto
il mio corpo sofferente per i dolori del parto!
Che ''Poesia'',che incanto
quegli occhi marroni incontrati per caso!
Che ''Poesia'' la stanchezza della sera!
Che incanto la gioia del mattino!
Che ''Poesia'' i fiori del mio giardino!
Che incanto sei tu,gatto,
quando mi fai le fusa!

(Marilena Viola)

VOGLIO DIVENTARE UNA GIORNALISTA!



Ciao Emma! 
Sono da poco nel gruppo "Letteratura al femminile" e, leggendo qualche articolo, mi ha conquistato il tuo modo di scrivere e soprattutto mi ha incuriosito la presentazione sul tuo blog... Se non ti scoccia, mi piacerebbe farti qualche domanda sul percorso di studi che hai seguito dal momento che il prossimo anno andrò all'università e sono orientata verso la stessa scelta che hai fatto tu! Ho nutrito da sempre un grande amore per la lettura e per le materie umanistiche in generale, mi piacerebbe diventare una giornalista e girare il mondo (come stai facendo tu!). Tu cosa mi consiglieresti? 
Federica

Cara Federica,
lo ricordo bene il periodo che precede la fine del Liceo: un lasso di tempo breve, ma che resta nella memoria con dolcezza. Sono felicissima di rispondere alle tue domande, con sincerità, pragmatismo e passione.
Io sono laureata in Lettere e Filosofia, con indirizzo filologico moderno. La mia tesi di laurea era inerente alla figura di Eva, analizzata dal punto di vista antropologico, letterario, storico e iconografico. In seguito, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze dei Sistemi Culturali, indirizzo Storia delle Arti, e ho elaborato una tesi dall’approccio affine a quella di laurea, ma dedicata a Maria Maddalena.
Non proseguo con questo curriculum sintetico, ma ti svelerò che io viaggio, cambiando nazione (e continente) ogni pochi anni, non per la mia professione, ma per quella che svolge mio marito, che io seguo per solo amore.
Gli studi umanistici richiedono grande determinazione, in questo frangente storico non sono certo i più spendibili nel mercato del lavoro.
Eppure, Federica, la passione che provo non mi ha mai fatto provare rimpianti! La vita mi ha presentato varie prove e da tutte ho potuto trarre qualcosa di valido o, addirittura, meraviglioso. 
Segui il tuo amore per la letteratura e i viaggi, non dimenticando di tenere i piedi per terra e di essere estremamente umile, caparbia e duttile, al fine di realizzare il tuo sogno.
Un abbraccio, 
Emma Fenu

lunedì 13 aprile 2015

GLI AMORI NON CORRISPOSTI.


Cara Emma,
sono perdutamente innamorata, da anni, di un uomo che non mi corrisponde … e non è la prima volta! La mia vita è piena di amori negati, ho 34 anni e vorrei tanto avere una famiglia, invece di inseguire chi non mi degna di uno sguardo.
Solissima

Cara Solissima,
se mi avessi raccontato di un breve amore non corrisposto, ti avrei risposto che rientra nella normalità della vita, se pur Dante affermò “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”, non sempre c’è reciprocità nel sentimento. Tuttavia, se questo sentimento si protrae per anni ed è una costante della tua vita, che definisci “piena di amori negati”, allora è il caso di interrogarsi. E la riposta la offri tu, nella tua firma: Solissima
Tu non esisti in relazione ad un uomo, cara. Apriti al mondo, coltiva affetti, amicizie e conoscenze,impara ad amarti e ad apprezzare la tua compagnia, impara ad attribuirti il valore che meriti. Solo così ti renderai conto che l’amore non è la spasmodica ricerca di chi ci sfugge, ma l’incontro fra due anime affini
Emma Fenu

MONDO VIRTUALE E SOLITUDINE REALE.


Cara Emma,
a cosa serve scrivere un messaggio virtuale se poi si resta soli? A cosa serve raccontare le proprie pene o i propri dubbi ad un’estranea che dopo pochi minuti ti dimenticherà?
Ombrosa

Cara Ombrosa,
scrivere serve soprattutto a se stessi
Il primo destinatario di una lettera è lo scrivente. Si mette nero su bianco quello che si prova e ci si sente più leggeri o più lucidi. 
In secondo luogo, un messaggio virtuale è simile ad il topico messaggio nella bottiglia: è un invito alla lettura rivolto ad uno sconosciuto che, un giorno, estrarrà il tappo e libererà le parole, dando loro nuova vita.
Decidere di fare un passo verso l’altro, di comunicare, è già l’inizio di un percorso che, da un estraneo, ci conduce fino a colui che ci sta accanto, con il quale, talvolta, troviamo tanto difficile esternare i nostri sentimenti.
Un abbraccio virtuale,
Emma Fenu

UNA DONNA E UNA MAMMA TROPPO SENSIBILE.


Cara Emma, 
spesso mi chiedo perché dobbiamo soffrire per ogni cosa. Io soffro molto perché forse sono troppo sensibile. Soffro molto quando vedo che mia figlia, ancora poco più che bambina, viene rifiutata dalle sue amiche. Secondo te come posso stare più tranquilla? 
Laura 

Cara Laura, 
essere sensibili espone ad una vita emotivamente intensa, in cui il dolore e la delusione si affacciano spesso sull’uscio del cuore, ospiti indesiderati. Tuttavia, questa peculiarità regala anche la capacità di “gustare” appieno la bellezza delle piccole cose e di trarre gioia o provare stupore laddove altri macerano nell’apatia. 
Riguardo a tua figlia, Laura, l’esistenza di ognuno è costellata di eventi anche negativi, che costituiscono un prezioso bagaglio di esperienza, e di amici e “antagonisti”, entrambi indispensabili per diventare adulti autonomi, equilibrati, determinati e in grado di superare le proprie fragilità.
Immagino che il cuore di una mamma ne soffra, ma devi imparare ad osservare tua figlia che, giorno dopo giorno, diventa donna, grazie a te ma anche grazie al mondo che, nel bene e nel male, la circonda.
Ti consiglio di ascoltare la canzone della cantante Elisa, intitolata “A modo tuo”.
Un abbraccio,
Emma Fenu

QUANDO L'EREDITA' DIVIDE DUE SORELLE.


Cara Emma,
prima di tutto volevo ringraziarti per accettare di darmi consigli.
Io ti scrivo perchè ho dei rapporti con mia sorella molto difficili.
Da quando è mancata mia mamma tutto è cambiato. Io sono sposata lei no, ma ha una figlia. Lei mi accusa di essere sposata.
Inoltre, mio papa' le ha ceduto la casa intestata anche a me e lei non ci ha più fatto entrare.
L'altra sera, nell' ultima discussione, mi ha chiesto di aiutarla, economicamente e non solo. Quindi ho parlato con mio marito e gli ho detto che era meglio separarci così mia sorella sarebbe stata contenta. Non so, so solo che non faccio altro che piangere perché ormai sono esausta. Ho anche pensato di cedere la mia parte di casa regalatami da mio padre e darla a lei.
Marina

Cara Marina,
la divisione dell'eredità, talvolta, fa emergere il lato peggiore dei parenti, portando a galla questioni insolute nel corso degli anni. Alcuni tentano, pretendendo beni materiali, di colmare i vuoti affettivi che la vita non risparmia a nessuno e che restano tali, oltre l'accumulo di denaro. 
E' difficile darti un consiglio, soprattutto senza conoscere l'evoluzione del rapporto con tua sorella. Posso solo invitarti a non punirti e autodistruggerti, sentendoti in debito verso qualcuno. 
Vi auguro che l'affetto e il desiderio di essere Famiglia possa farvi ritrovare la serenità.
Un abbraccio
Emma Fenu

GLI UOMINI "SBAGLIATI".


Cara Emma, perché noi donne spesso ci innamoriamo dell’uomo sbagliato, di quello che ci farà soffrire e basta, ignorando chi può renderci felici?
Micia

Cara Micia,
le donne (ma anche gli uomini) talvolta riversano le proprie insicurezze e la propria disistima, il più delle volte coltivate nella famiglia d’origine, nelle relazioni sentimentali. 
Non ho competenze in psicologia, ma ritengo che si possa provare un sentimento sano ed equilibrato nei confronti dell’altro solo se, in primis, si nutre amore per se stesse. In caso contrario ci si trova a proprio agio solo nei panni della “vittima” che o merita di essere umiliata, perché non vale abbastanza per meritare di meglio, o deve accollarsi la missione di cambiare l’uomo per trasformarlo in una persona diversa, giustificandone ogni mancanza. 
E, arrivando all’ultima frase della tua domanda, perché se un uomo affidabile e sincero si innamora di loro alcune donne lo rifiutano? La radice del problema sta ancora nella scarsa considerazione del proprio valore di persona a causa del quale si innesca un meccanismo per cui se qualcuno ama loro, che sono “niente”, non è degno di attenzione.
Ti consiglio un libro edito negli anni ‘70, ma ancora attuale: “Donne che amano troppo” di Robin Norwood.
Un abbraccio
Emma Fenu

LIBRO DI CARTA VS EBOOK?


Cara Emma, 
non temi che, come le email e le chat hanno quasi decretato la scomparsa delle lettere e come all’uso della penna si preferisce sempre più la tastiera di un pc, così, anche i libri di carta rischiano di estinguersi, data la diffusione degli ebook? Forse sono troppo romantica e ancorata a vecchie tradizioni, ma, per me, un libro deve essere di carta, da sfogliare e da annusare.
Marina


Cara Marina,
io adoro la carta, il suo profumo, il mistero che serba, lasciando che il tempo ne ingiallisca i contorni, la porosità sotto i polpastrelli avidi, quanto gli occhi, di entrare in un mondo parallelo. 
Tuttavia, non colgo una competizione all’ultimo sangue fra i libri tradizionali e quelli elettronici, poiché entrambi rispondono ad esigenze diverse. Un ebook è un’alternativa, non una sostituzione, comoda e facilmente disponibile: non si fregia del fascino della carta, è indubbio, ma permette di far circolare la cultura in modo rapido e capillare (ricordiamo che ci sono testi disponibili, per ragioni economiche, soltanto in formato ebook).
Quanto alla quasi scomparsa dello scambio di lettere cartacee fra amici o innamorati, comprendo come tale perdita segni la fine di un’epoca che profumava di scuro inchiostro, pastoso cancellino e, talvolta, petali di rosa. Eppure, ciò che davvero conta, è comunicare, se pur nell’evoluzione del "medium", quanto si dibatte nel segreto dell’anima, prima di prendere vita tramite una sequenza di caratteri, siano essi vergati o digitati, ed arrivare, così, al cuore del destinatario.
Emma Fenu

Spiegare le bugie ai bambini. La posta delle Donne.


Cara Emma, 
vorrei scriverti di una cosa che mi è successa.
La settimana scorsa un'amica di mia figlia, che avrei definito molto amica, come del resto sua madre con me, ha invitato a casa alcune bambine e non la mia. Io non contesto il fatto che non sia stata inviata, perché non può essere sempre al centro dell'attenzione, ma quello che ci ha fatto rimanere male sono le bugie con cui l'invito è stato taciuto. 
Noi insegniamo ai nostri figli ad essere sinceri ... Cosa spiego a mia figlia? Di evitare la bambina perché non è affidabile come amica, oppure di lasciare perdere? Io la mamma non riesco più a ritenerla amica.
Grazie mille,
Giulia

Cara Giulia,
i figli devono combattere le proprie battaglie, inizialmente piccole, se vogliamo che siano pronti per quelle, ben più ardue, che dovranno combattere da soli, una volta divenuti adulti.
Bisogna insegnare l’onestà, la sincerità e il valore supremo dell’amicizia, ma non si può proteggere chi amiamo dal fatto che esistono persone che possono ferirci e che non perseguono i nostri stessi ideali.
Lascia che le bambine si chiariscano fra loro, che costruiscano il proprio rapporto indipendentemente da quello che intrattenete voi mamme: i piccoli trovano soluzioni tutte loro, a volte migliori delle nostre.
Un abbraccio, 
Emma Fenu


mercoledì 1 aprile 2015

NOI DONNE...COME FATE! La Posta delle Donne

Cara Emma,
ho letto il testo riportato sulla copertina del tuo profilo facebook: “Riuscite sempre a fare mille cose. Voi donne come fate?”. “Noi donne come Fate”. L’ho trovata una frase divertente e vera, voi donne sapete fare minimo due cose in contemporanea!
Andrea

Caro Andrea,
quando ero piccola credevo che le fate fossero creature avvolte di tulle turchino, con il capo sormontato da un cappello a punta e, in mano, una bacchetta magica, ovviamente glitterata. Ogni bambina, ritenevo, poteva fingere di esserlo, a Carnevale, almeno nell’aspetto, se non nell’esercizio dei poteri magici.
Senza soffermarmi a dissertare sulla figura della fata, che si nutre di mitologia, di leggenda e di tradizione popolare, mi limito ad affermare che ora so che tutte le donne sono davvero eredi delle fate, il cui nome, nell’etimologia, svela il legame con il destino e con la vita stessa. 
E’ vero, Andrea, generalizzando, si può osservare che le donne sono in grado di svolgere un maggior numero di azioni in contemporanea, rispetto agli uomini. Tuttavia, sono stati condotti studi scientifici sulle aree del cervello di entrambi i sessi e pare non vi siano delle basi scientifiche soddisfacenti, e unanimemente condivise, a sostegno di tale osservazione meramente empirica. 
Il cervello di uomini e donne esegue una cosa per volta, bisogna solo “allenarsi” nel velocizzare i tempi di unione delle varie azioni, oppure… ricorrere alla magia, aggiungendo, però, alla pozione stregata tre ingredienti: spirito di sacrificio, passione e volontà!
Emma Fenu


SIAMO TUTTI SCRITTORI? La Posta delle Donne.

Cara Emma, 
oggi sono tutti scrittori: si scrive più di quanto si legge. Come mai, secondo te?
Amante dei libri

Cara Amante dei libri, 
a mio avviso, per ogni libro scritto, se ne dovrebbero essere letti in precedenza minimo cento, sia per affinare le proprie capacità di elaborazione di un testo (se supportate da adeguate basi), sia perché la crescita interiore che permette la lettura si riflette nella vita quotidiana, figuriamoci quando ci trova alla prese con l’ardua sfida della penna, metaforica o meno.
Tuttavia, scrivere risponde ad un bisogno personale, è terapeutico, crea ponti di comunicazione e un esordio, se pur non eccellente, offre comunque l’occasione di un miglioramento successivo. Sogno una società sempre più assetata di cultura e reattiva al dibattito intellettuale, pullulante di lettori, ma anche di scrittori. 
Indubbiamente, questi ultimi, non saranno tutti degni di passare alla storia, ma renderanno, anche loro, il mondo migliore.
Emma Fenu


UN'AMICIZIA TRADITA. La Posta delle Donne.

Cara Emma,
ti seguo da qualche tempo. Le tue risposte nella Posta delle Donne sono sempre confortanti e sono per me uno spunto di riflessione. Per questo, ti chiedo un consiglio su un problema che mi sta a cuore: ho saputo che la mia migliore amica ha parlato male di me. Mi sento molto ferita. Vorrei chiederle spiegazioni, ma sono delusa e arrabbiata e non vorrei dire qualcosa di cui possa pentirmi. Che fare?
Grazie,
Elena 

Cara Elena, 
la vera amicizia non è sempre un rapporto perfetto: è fatto anche di equivoci, fraintendimenti e veri e propri sbagli da ambo le parti, soprattutto se non si è ancora abbastanza maturi per coltivare con cura tale prezioso sentimento. Se sei disposta a chiarire l’accaduto, fallo, senza remore. Nulla sarebbe più deleterio del silenzio, dato che la tua fiducia è fortemente incrinata. Se saprete superare questo momento, rinsalderete la vostra amicizia, altrimenti, Elena, purtroppo il legame che vi ha unito non è mai stato autentico.
“Chi smette di esserti amico non lo è mai stato”. Esiodo
Un abbraccio
Emma Fenu


LA COMPRENSIONE, La Posta delle Donne


Cara Emma,
ho letto la tua precedente risposta sulle mamme assassine. Io non voglio giustificarle in nessun modo, ci sono delle donne a cui dovrebbe essere proibito fare figli, perché non hanno amore e responsabilità, vogliono solo una vita facile.
M.L.

Cara M.L.,
non si giustificano mai i crimini, si cerca di comprenderne la causa, per prevenirli. 
Ci sono donne per cui la maternità è un percorso più difficile che per altre, forse perché cresciute senza amore, che si impara a dare solo se lo si è ricevuto; forse perché hanno portato avanti una gravidanza non programmata o addirittura non voluta; forse perché troppo sole e fragili; forse perché troppo egoiste ed immature.
L’importante non è puntare il dito, ma trovare soluzioni efficaci per salvare ogni bambino, non solo dalla morte e dall’abuso, ma anche dall’aridità affettiva, affinché cresca come un adulto sano ed equilibrato.
Emma Fenu

LE MAMME "CATTIVE", La Posta delle Donne


Cara Emma,
che rabbia e che indignazione. L’ennesima morte di un bambino… cosa succede alle mamme? Abbiamo perso ogni valore? Non si riesce neppure a proteggere i bambini, in pericolo perfino fra le braccia di chi li ha partoriti.
Neomamma 81

Cara Neomamma,
la rabbia e l’indignazione sono sentimenti non deprecabili, se portano alla consapevole analisi degli eventi e al successivo impegno nel cambiamento
“Cosa succede alle mamme?”, ti domandi con costernazione. Io credo che la maternità non coincida con l’immagine edulcorata che spesso viene veicolata, facendo sentire ancora più inadeguate coloro che si trovano a vivere una condizione meravigliosa, di puro amore, ma anche snervante, di totale annientamento di se stesse. 
Per crescere un bambino non si deve essere lasciate sole, sia dal reticolo degli affetti che dalle istituzioni: una società individualista, dove il vicino di casa, il panettiere e la maestra, solo per fare alcuni esempi, non si preoccupano di vedere oltre l’apparenza, non è adatta allo sviluppo e alla felicità di un bambino. 
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
Proverbio africano. 
Emma Fenu

UNA FAMIGLIA IMPERFETTA, La Posta delle Donne


Cara Emma,
le feste si avvicinano e, con esse, per me, un po’ di tristezza. Non ho un buon rapporto con mio padre, che non approva il mio modo di essere e neppure il mio fidanzato. Quindi devo scegliere se rinunciare al pranzo di famiglia o sentirmi per tutto il tempo disprezzata, insieme alla persona che ho scelto.
Che fare?
Viviana

Cara Viviana,
le famiglie di rado sono perfette e quelle che lo sembrano, a volte, sono solo addobbate a festa, ma spoglie dentro. Meglio una tavolata di commensali vocianti, in cui c’è dialogo, confronto e passione, piuttosto che una carrellata di finti sorrisi e di frasi taciute. 
Certo, a tutti piacerebbe avere una famiglia unita, in cui tutto si risolve con un abbraccio.
Per le cose belle, però, bisogna e vale la pena lottare. 
Nonostante i vostri dissensi, fai prevalere l’affetto per tuo padre, provaci, un’ultima volta, rispondendo alle provocazioni in modo costruttivo. Potrebbe essere il vostro miracolo. 
Se, in seguito, nulla cambierà, non temere, la tristezza più profonda alberga nei cuori aridi, che non sanno comprendere le gioie della vita. Saprai rialzarti di nuovo, senza rimpianti.
Emma Fenu

TIMIDEZZA ED INSICUREZZA, La Posta delle Donne


Cara Emma, sono timida e non sono solita lasciarmi andare a confidenze. Mi blocco se devo parlare con più persone insieme e vivo con ansia il confronto con gli altri. Scontato è dire che questo carattere mi limita moltissimo e non mi permette di esprimermi al meglio. Hai un consiglio da darmi? Grazie, 
Maddalena

Cara Maddalena,
la timidezza in sè non è un difetto, ma una caratteristica che definisce una persona. Non è necessario, infatti, snaturarsi e diventare accentratori per ottenere gratificazioni e successo!
Il problema subentra quando la propria indole diviene un ostacolo alla comunicazione e ci si trova chiusi in barriere che ci si è costruiti nel tentativo di proteggere la propria fragilità e di celare la propria insicurezza.
Non sono mai stata timida, ma, da bambina, il giorno antecedente alla mia prima recita scolastica, in cui vestivo i panni della Madonna per via dei miei lunghi capelli, mia madre mi disse: “Il mio professore di latino ci insegnò a parlare in pubblico immaginando che il nostro uditorio fosse costituito da un campo di cavoli”. Ovviamente non colsi l’ironia della frase (ossia l'allusione alle teste di cavolo!), ma il senso profondo sì. Quando ci si esprime bisogna non temere il giudizio altrui, ma vivere serenamente il confronto, avendo consapevolezza dei propri limiti ma non dimenticando la bellezza delle proprie doti.
Emma Fenu

IL LAVORO È UN'UTOPIA?


Cara Emma, 
ho 30 anni, un’età in cui si tirano le somme e si fanno i bilanci. Ho una laurea in Lettere filologia e Letterature dell’antichità, ma lavoro come baby sitter, convivo con il mio fidanzato da 3 anni, vorremo sposarci e mettere su famiglia, ma come si fa? I soldi sono sempre troppo pochi, a stento paghiamo l’affitto di un monolocale. Forse sono stata una sognatrice e ho scelto un corso di studi che amo ma che non mi permette di essere economicamente indipendente. Tu che ne pensi? 
Abbiamo entrambe commesso un errore? Di sicuro non mancano le persone, famigliari inclusi, che sottolineano la mia “ingenuità”. 
Marta

Cara Marta, 
ti scriverò basandomi su esperienze strettamente personali, non ricorrendo a dati statistici inerenti all'occupazione, o meglio alla disoccupazione, in Italia. Oggi non ci sono corsi di laurea che garantiscono un lavoro, nel nostro Paese, neppure quelli sui quali, fino a pochi anni fa, tutti avrebbero scommesso una carriera radiosa e senza intoppi di sorta.
In primo luogo ti invito a rivalutare le tue potenzialità, scoprendo il tuo lato più versatile e creativo, al fine di cimentarti in campi affini al tuo e di metterti in gioco, con l’umiltà di imparare e la fierezza dei successi conseguiti.
Vivo all’estero, quindi non posso non consigliarti un’avventura simile alla mia, dalla quale non potrai che trarre arricchimento (io ti auguro anche sul versante monetario, ma mi riferisco, soprattutto, ad una crescita umana e professionale che ti permetterà di rendere il tuo cv più completo).
Infine, da donna che ha speso i suoi anni verdi nelle aule accademiche, prima come studentessa, poi come dottoranda, collezionando gratificazioni e delusioni, non posso non esprimerti la mia stima per il corso di studi che hai scelto.
Le parole, una dopo l’altra, urlate o solo sussurrate, cambiano il mondo.
Emma Fenu