RECENSIONE
IL PAESE SENZA ADULTI
Fin dalle primissime righe ho capito che quella che tenevo tra le mani era una storia fragile, fatta di vetro; leggevo "parole - gelato" pronte a sciogliersi colandomi fra le dita, una crema dolce che rischiava di dissolversi in niente lasciando sulle dita una sensazione di non pulito.
Non si tratta di un libro banale, mieloso ed infantile...tutt'altro!
Mi sono ritrovata ad ascoltare la voce di un bambino che si chiude a riccio per proteggersi dal mondo in cui vive, le parole gli si appallottolano in gola impedendo alla voce di uscire e con i pugni chiusi e lo sguardo aperto sfida ciò che lo circonda combattendo una lotta impari: la sua fantasia, il suo bisogno di affetto, la sua voglia di purezza, la sua capacità di evasione mentale contro tutto il marcio, l'aridità di sentimenti, il male che lo circonda avviluppandolo dentro ad una guaina che gli limita i movimenti! Il cuore che rischia la claustrofobia!
Non parliamo di cartoni animati, fate contro orchi cattivi.....ma di uomini col cuore reso terreno arido da piante infestanti che hanno soffocato ogni buon sentimento; entriamo nel vortice del suo sguardo, delle sue speranze..e lo facciamo vivendo il suo quotidiano, composto da fatti concreti.
Leggendo queste pagine spesso ci si ritrova a stringere i pugni e a sentire scivolare una lacrima....ma la stessa lacrima scivola fuori anche scaturita da frasi di una tenerezza disarmante che realmente sfiorano i nostri angoli dell'animo.
Khayat Ondine scrive in un modo fluido, scorrevole e con estrema delicatezza ha la capacità di sventrare il cuore dei protagonisti del romanzo ed il nostro quasi in un processo osmotico.
Insieme a Slimane affrontiamo temi importanti e al suo fianco, passetto dopo passetto, arriviamo ad una fine che è un inizio!
Quando lessi questo romanzo ancora non conoscevo lo stile dell' Autrice ma prima ancora di terminarne la lettura avevo già comperato anche il primo libro che aveva in precedenza scritto ( Le stanze di lavanda. Il romanzo di un'infanzia armena )
Permettetemi un'associazione forse ardita: per me, Slimane è IL PICCOLO PRINCIPE dei tempi nostri e Valentine è la sua Rosa, un piccolo Principe che non vive su un pianeta qualsiasi ma sulla nostra terra, in una casa simile alla nostra, che va a scuola e purtroppo perde la retta via...o forse appartiene ai pochi che la retta via la conoscono davvero!
Consiglio questo libro a tutti..ma proprio tutti: a chi si emoziona con poco e a chi non è più capace di emozionarsi, a chi parla sempre e a chi non è più capace di farlo, a chi cerca nei libri insegnamenti e citazioni da copiare nell'agenda e a chi vuole semplicemente lasciarsi intrappolare da una trama, a chi tende la mano e a chi alla mano offre il pugno chiuso, ai romantici, ai sognatori....ma lo consiglio soprattutto a chi teme che la durezza della vita stia diventando nel suo cuore l'edera rampicante capace di soffocare i sogni e la capacità di crederci sempre!
Siccome tutto il libro è pregno di sentimento, non saprei evidenziarne un pezzo rispetto ad un altro, perciò apro una pagina a caso e riporto:
" La luna è nascosta dietro a una nuvola. Forse la nuvola la sta picchiando e lei fa come mamma nelle sere di tempesta: aspetta che l'uragano passi. Forse c'è tutto un mondo altrove che noi non conosciamo."
Altro pezzo a caso perché sono in vena di elargire tenerezze scritte da altri:
" Io vorrei essere un chirurgo. Per aggiustare la gente rotta. E tu, Slimane?"
"Io vorrei essere come Mary Poppins, per schioccare le dita e rendere la vita più bella. E tu, Val?"
" Io vorrei essere un vento leggero e invisibile. Un venticello estivo, per rinfrescare la gente quando fa troppo caldo."
Quentin ci guarda, costernato.
"Pffff! Siete troppo fuori! Io voglio fare il pompiere."
Pompiere. Lo trovo geniale.
" Per spegnere gli incendi che bruciano troppo nei nostri cuori."
"Bè, no, per spegnere gli incendi nelle case!"
Chiudendo il libro mi è sembrato di abbandonare Slimane, anche se con la sua maturità, con la sua intelligenza, con la sua capacità di rispondere alla vita guardandola in faccia con curiosità e ribellione se la saprà cavare anche senza di me!
KHAYAT ONDINE
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