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domenica 5 aprile 2015

"La farfalla dalle ali bucate" di Elisa Eliana Locatelli.


Stralcio.
A cosa pensi?” Domanda guardando il mio profilo.
“Vorrei tanto restare qui per sempre.” Rispondo chiudendo gli occhi per evitare alle lacrime di scivolare.
“Ehy, non ti ho portata qui per piangere.” Scherza. 
Scoppio a ridere e scuoto il capo lasciando le lacrime scorrere tranquille. 
Il giugno scorso ho tentato di farmi fuori.” Sussurro girandomi verso di lui notando il suo guardo stupito: almeno non mi guarda come se fossi pazza. “Ti stai chiedendo il perché, vero? Ti chiederai perché una ragazza dovrebbe voler morire.” Continuo senza nemmeno sapere perché gli sto confidando questa cosa.
“Non mi chiedo perché una ragazza, qualsiasi sia la sua età, voglia morire.” Dice estraendo un pacchetto di Marlboro Rosse e portandone una alle labbra senza accenderla mentre ammira i giochi di luci sulle vetrate dei grattacieli. “Mi chiedo perché voler morire quando ci sono cose come questo tramonto: ogni singolo istante di questa vita vale la pena di essere vissuto.” Conclude riportando lo sguardo su di me.
“No, non vale la pena vivere alcuni momenti.” Ribatto pensando a Carl e a quello che mi fa da anni.
“Tutti i momenti valgono la pena di essere vissuti.” Dice con un sorriso dolce. “Certo anch’io farei a meno dei brutti momenti ma… ci sono e li affronto.” Conclude facendo spallucce mentre estrae uno zippo, lo fa scattare e accende la sigaretta. “Questo è un momento di quelli che valgono la pena di essere vissuti. Quando sono uscito dal lavoro non pensavo che sarei tornato a casa con una ragazza bellissima. Non pensavo che avrebbe accettato di uscire con me e non avrei mai pensato che le avrei mostrato il tramonto da casa mia mentre fumo una sigaretta.”
Mi giro a guardarlo restando seriamente senza parole: è veramente bello, specialmente ora che il sole illumina il suo viso.
“Se dovessi tornare indietro cosa cambieresti?” Domando.
Si fa pensieroso, poi sorride.
“Avrei preso la Coca Cola al posto della Pepsi.” Risponde piegando il capo di lato mostrandosi divertito ma nei suoi occhi vedo tutt'altro: dolore e rimpianti. “Tu cosa cambieresti?”
Avrei messo più eroina in quella siringa.” sussurro abbassando lo sguardo.
Come mai la vita ti fa così schifo?” Domanda mentre appoggio le mani al parapetto 
“Sono stata la rovina di mia madre, mi drogo e faccio soffrire chiunque ho accanto.”
“Ti assicuro che in questo momento non mi stai facendo affatto soffrire.” Sussurra mettendo una mano sulla mia.

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