lunedì 13 aprile 2015

MONDO VIRTUALE E SOLITUDINE REALE.


Cara Emma,
a cosa serve scrivere un messaggio virtuale se poi si resta soli? A cosa serve raccontare le proprie pene o i propri dubbi ad un’estranea che dopo pochi minuti ti dimenticherà?
Ombrosa

Cara Ombrosa,
scrivere serve soprattutto a se stessi
Il primo destinatario di una lettera è lo scrivente. Si mette nero su bianco quello che si prova e ci si sente più leggeri o più lucidi. 
In secondo luogo, un messaggio virtuale è simile ad il topico messaggio nella bottiglia: è un invito alla lettura rivolto ad uno sconosciuto che, un giorno, estrarrà il tappo e libererà le parole, dando loro nuova vita.
Decidere di fare un passo verso l’altro, di comunicare, è già l’inizio di un percorso che, da un estraneo, ci conduce fino a colui che ci sta accanto, con il quale, talvolta, troviamo tanto difficile esternare i nostri sentimenti.
Un abbraccio virtuale,
Emma Fenu

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