venerdì 13 marzo 2015

"Nell'altro giardino" di Salvina Pizzuoli.



Vi presento il mio ultimo romanzo breve in ebookNell’altro giardino”, una storia di donne scritta da una donna non solo per donne, ma uno spaccato della società attuale.
Ho scelto alcune pagine da proporvi in anteprima:

Valeria
"Si era appoggiata allo schienale con il capo rivolto verso il finestrino. In realtà non guardava nulla e non pensava, non riusciva a trattenerli proprio tutti quei pensieri che arrivavano e passavano via.
Era partita in fretta; era fuggita ancora una volta. Era ferita in modo profondo. Sentiva male dappertutto.
Voleva tornare a casa, nella sua casa, il più presto possibile. 
La lettera che conservava nella borsa pesava come un masso, la sentiva gravare sul suo ventre, senza trovare il coraggio di leggerla.

“Cara Valeria,

ho deciso di scriverti perché quello che provo non posso raccontarlo per telefono, è troppo intimo e complesso, sento anch’io infatti il bisogno di mettere nero su bianco, quasi per rifletterci sopra.
Se può esistere la felicità, io posso dirmi felice.
Questa casa è una gioia. Edith è premurosa, affettuosa, sempre piena di entusiasmo. Sa assecondare le mie idee aggiungendo un po’ di suo, tanto che dopo non so più di chi siano veramente, ma non conta, quello che vale è il risultato. 
Il giardino è notevole.
Da studentessa promettente si è trasformata in una perfetta organizzatrice di spazi all’aria aperta. Senza di lei tutto quello che spero presto tu possa vedere con i tuoi occhi non sarebbe stato possibile. Nonostante la piccola e prima lo stato avanzato di gravidanza, non si è mai risparmiata; non puoi immaginare quanto lavoro occorra per organizzare uno spazio verde. Lei c’è riuscita e bene, senza farmi mai pesare né la sua stanchezza, né le difficoltà che non mancano mai.
La piccola Bianca è un’altra fonte di gioia. È bello per me vederla tutti i giorni, sapere che è qui e che potrò contribuire alla sua crescita. Questo giardino è un piccolo paradiso per creature che sappiano apprezzarlo.
Perché ti racconto tutto questo?Forse lo racconto più a me stessa, ma oggi mi sento madre e nonna come non mi sono mai sentita prima.
Tieni accanto a te la tua ragazza, condividi la sua vita. Fai tesoro di quanto accaduto a una vecchia signora che credeva la propria vita finita e vuota ed è riuscita invece a riempirla di tante emozioni profonde e gioiose.
Il giardino che abbiamo costruito è un percorso simbolico, ma va visitato e capito.
Non voglio anticiparti nulla, voglio che tu ti ci muova dentro, che tu lo viva e lo senta in te; il messaggio che la natura, anche se manipolata dall’uomo, sa dare è forte e chiaro.
A noi il compito di leggerlo, di volerlo leggere e interpretare.
Ti aspetto, anzi, vi aspetto.
Biancamaria”

-Ma allora è proprio destino! Dovevamo ancora incontrarci.
Come sta? La disturbo?

Due occhi azzurri e un sorriso aperto e cordiale avevano incrociato lo sguardo di Valeria ancora appannato dalle parole che aveva letto con non poca apprensione.

-No, no 
-Non mi ha chiamato. Non sa per quanto tempo ho tenuto il cellulare sempre acceso nella speranza che mi richiamasse! Io credo nella fatalità, lei no?
-Mi scusi, ma vengo da un viaggio faticoso e da una serie di avvenimenti molto tristi.
-Me ne dispiace, vuole raccontarmi qualcosa? Delle volte avere una spalla sulla 
quale piangere può far bene.
-No, la prego, magari preferirei mi facesse ridere.
-Questo è più difficile, mi chiede molto, ma ci proverò. Per farlo però devo stare con lei a lungo e non scendere alla mia fermata. Posso farle compagnia?

Lo sguardo di Valeria lo investì con tutto il peso della domanda che conteneva. Non era abituato a simili sguardi. Erano due occhi teneri e spaventati quelli che aveva davanti dove una muta e forse inconsapevole domanda aleggiava senza risposta. Lui credeva alla casualità, al destino, al fato o comunque si volesse chiamare; sentiva che doveva prendersi cura di quella donna che con lo sguardo lo respingeva come un estraneo usurpatore della sua intimità e dall’altra sembrava chiedere un appoggio di cui non aveva consapevolezza.

-Andrea, mi chiamo Andrea".

*Una precisazione necessaria: il romanzo non ha capitoli ma procede passando da un personaggio all’altro in ordine di tempo ma con salti temporali che comunque non impediscono di seguire lo svolgimento degli avvenimenti. Una scelta non casuale che propone il tempo soggettivo delle protagoniste.
Salvina Pizzuoli

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